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mercoledì 13 maggio 2015

#HolyLandExperience: la Disney di Dio

Dopo di noi il diluvio

In America, a Orlando, hanno da poco inaugurato un parco tematico religioso. Si chiama Holy Land Experience, si trova a poca distanza dall’area riservata al parco divertimenti Disney, è ampio 7 ettari, con un biglietto d’ingresso che costa 50 dollari (dunque sui 45 euro nostrani), e si articola come una generosa rappresentazione della nascita del Cristianesimo: con racconti di episodi della Bibbia recitati da attori microfonati, ultime cene servite ogni 45 minuti ai tavoli del punto ristorante, intrattenimenti e luoghi dai nomi evocativi come ‘The road to Emmaus’ o ‘Baptismal Pool’, Gesù, non uno, ma tanti, sparsi tra le ricostruzioni dei templi e della Gerusalemme vecchia, qualche Satana ramingo. Sulla homepage del sito, che ha uno stile a metà tra quello dei siti infarciti di virus e la grafica di un film di Bollywood, se riesci a non fare un infarto dopo aver sentito il rimbombo di una voce cavernosa che dal nulla emerge per dirti: ‘Imagine, imagine a place where you can see the Bible came to life’ e cose simili, tra i pannelli viola e oro che scorrono e pubblicizzano la ‘Calvary’s garden tomb’, ‘the Gerusalem street market’ o ‘the Great Temple’, vedrai addirittura un tasto con scritto ‘Donate – Help support the Holy Land Experience’.


Io non sono né cattolica né cristiana, né islamica né buddhista, ma penso fermamente che l’idea del divino sia importante, sia da custodire in sé, sia da osservare negli altri, come cartina al tornasole della sensibilità di un uomo. Perché il divino è il pensiero più perfetto che una mente possa concepire; è un universo di superiorità a cui aspirare, di regole paradigmatiche che, se rispettate, contengono la parte più bassa, meno divina, dell’uomo e lo portano a rinnovarsi, superare se stesso. L’idea del divino, se c’è in un uomo, coinvolge sentimenti e qualità che stanno andando in via di estinzione: lealtà, fedeltà, costanza, sincerità, coraggio di pensiero, fiducia, abnegazione per un ideale, sospensione dell’egoismo. Credo dunque che si capisca molto, di un uomo, dal pensiero della superiorità che concepisce (o anche dal fatto che non la concepisca).

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