La decisione dopo la sentenza del tribunale che imponeva il reintegro dei dipendenti cacciati ingiustamente. Il Lingotto: abbiamo le mani legate.
È stata avviata oggi alla Fiat di Pomigliano la procedura di mobilità per la riduzione di personale di 19 unità. Lo annuncia una nota del Lingotto in cui si precisa che la decisione fa seguito all'ordinanza della Corte d'Appello di Roma che obbliga la Fip di Pomigliano d'Arco ad assumere i 19 dipendenti di Fiat Group Automobiles iscritti alla Fiom che hanno presentato ricorso per presunta discriminazione.«È una vergogna, Marchionne non perde occasione per cercare di dividere i lavoratori», afferma Mario Di Costanzo, iscritto Fiom, che dovrebbe entrare il 28 novembre.
I paradossi del saldo zero
Il giudice impone alla Fiat di riassumere 19 operai e la Fiat ne licenzia altri 19, che non c'entrano niente. Però risultano in esubero, perché l'azienda non può permettersi di aumentare gli organici. Diciannove entrano e diciannove escono.
Un saldo zero, che di questi tempi potrebbe essere anche il minore dei mali, se si pensa che proprio ieri l'Istat ha diffuso gli ultimi dati dell'occupazione. In un mese si sono persi quasi 60mila posti di lavoro. Dopo alcuni mesi di relativa stabilità, anche l'occupazione volge al peggio. Era facilmente prevedibile, dopo mesi di cassa integrazione da record, con le piccole imprese che devono ridimensionare gli organici perché non ricevono più ordini dalle grandi imprese. Così mentre tutto l'indotto Fiat sta soffrendo, Fiat e Fiom si scambiano ulteriori colpi bassi in un conflitto che non sembra aver fine.
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