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sabato 10 novembre 2012

Osimo: quando l'Italia rinunciò a tutto

L'Italia rinuncia definitivamente, e senza alcuna contropartita, agli ultimi lembi di terra della penisola istriana (la cosiddetta Zona B)


Il Trattato di Osimo, firmato da Italia e Yugoslavia nel 1975 (effettivo dal 1977), oggi non ha alcun valore

Nel trattato, però, Tito accettò una clausola: l'Istria sarebbe stata indivisibile, pena il decadimento dell'accordo stesso. Certo, il Maresciallo non immaginava una frammentazione federale postuma, ma l'Istria è stata divisa tra Slovenia e Croazia e quindi vi sarebbero state tutte le premesse per sollevare un'’istanza di revisione internazionale. Potrebbe sembrare non attuale, oggi, in tempi d'Europa Unita, riparlare di un vecchio Trattato del '75, ma sta di fatto che c’'è e proprio noi, italiani, non dobbiamo aver paura di nominarlo, proprio perché siamo noi a volerlo superare, esigendo però, almeno,  rispetto dall’'altra parte e quanto meno non diffidenza o ritorsioni psicologiche… (come per esempio, al rovescio, in Alto Adige). Se poi dicessero, i confinanti, che non riconoscono Osimo, in quanto firmato con  la Jugoslavia, allora non sarebbe valido nessun trattato post-bellico imposto da quegli sprovveduti e presuntuosi alleati anglofoni e torneremmo alla Serenissima Venezia, dove comandava il commercio...

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